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Lina Merlin, una donna, due guerre, tre regimi

ROVIGO • Lina Merlin, la sua storia il suo impegno civile, le sue battaglie per la giustizia e il rispetto dei diritti di ognuno, saranno al centro  dell'incontro  promosso dall'Istituto di studi e ricerche storiche e sociali (Isers), con il patrocinio del Comune e della Provincia di Rovigo, che si terrà domani venerdì 24 novembre alle 17.30 nella sala consiliare della Provincia di Rovigo.

L'evento, che vede anche il sostegno della Commissione comunale Pari opportunità, è realizzato nell'ambito delle iniziative promosse in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.

 

L'incontro, dopo i saluti dei rappresentanti degli Enti patrocinanti, per il Comune di Rovigo, sarà presente l'assessore alla Cultura Benedetta Bagatin, è prevista una conversazione con Monica Fioravanzo  dell'Università di Padova, dipartimento di Scienze politiche, partendo dal suo libro “Lina Merlin, una donna, due guerre, tre regimi”.

 

Profondo senso della giustizia sociale, costante impegno per la salvaguardia dei diritti fondamentali, energica attenzione alle classi subalterne e assidua azione a tutela di donne e fanciulli, individuati come la parte più debole della società italiana del Novecento. Sono le caratteristiche della sfaccettata personalità di Lina Merlin, che esercitò un ruolo cruciale nella rinascita dell’Italia stravolta dalla seconda guerra mondiale.


Femminista ante litteram, insegnante appassionata, militante socialista fin dal primo dopoguerra, fu un personaggio scomodo, non ultimo per il rigore e la caparbietà con cui lottò per gli ideali di libertà, eguaglianza e giustizia sociale. Convinta antifascista, non prestò giuramento, perdendo così il lavoro di insegnante e affrontando il confino.

La Merlin, come spiega il presidente di Isers Livio Zerbinati,  profuse grande impegno in favore delle popolazioni del Polesine, in particolare dopo la disastrosa alluvione del novembre 1951, prodigandosi con la sua presenza – nelle aree alluvionate e in Senato –, per risolvere i problemi idrogeologici del Polesine. Sebbene attiva su più fronti, dalla tutela della donna e dell’infanzia alla difesa della Costituzione e dei diritti dei lavoratori, fu la sua proposta di legge per l’abolizione delle “case chiuse” a conferirle una notorietà internazionale, tanto che il suo nome è tuttora accostato alla legge del ’58, nota appunto come “legge Merlin”, mettendo in ombra un’altra legge di grande civiltà, voluta con estrema determinazione dalla Merlin che portò alla cancellazione dai documenti anagrafici della dicitura «N. N.» che discriminava i figli di genitore non identificato. 

Una fama, quella schiacciata alla legge sulle “case chiuse”, che non rende ragione della ben più complessa dimensione culturale, umana e civile evidenziata nel libro della professoressa Fioravanzo dell’Università di Padova, di cui si parlerà domani durante l'incontro.


“Lina Merlin – afferma l'assessore Benedetta Bagatin -, è stata una figura emblematica dell'essere donna e cittadina attiva nel rappresentare i soggetti più vulnerabili della nostra società, nella fase di ripartenza dopo la tragedia della seconda guerra mondiale. Coraggiosa, attenta, combattiva, è stata una progressista nelle sue battaglie, andando oltre gli stereotipi”.

 

Monica Fioravanzo insegna Storia contemporanea e Storia dell'Europa contemporanea presso il Dipartimento di Scienze politiche, giuridiche e Studi internazionali dell'Università degli Studi di Padova. Fra le sue pubblicazioni, L'Europa fascista. Dal "primato" italiano all'asservimento al Reich (1932-1943), FrancoAngeli, Milano 2022; 1943. Strategie militari, collaborazionismi, Resistenze, (cura, con Carlo Fumian), Viella, Roma 2015; Mussolini e Hitler: la Repubblica sociale sotto il Terzo Reich, Donzelli, Roma 2009.