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Borghi fluviali, finanziato bando da 800mila euro per la valorizzazione

FRATTA POLESINE • Una svolta per il turismo fluviale polesano. Il progetto "Valorizzazione dei borghi fluviali delle Terre tra l'Adige e il Po" potrebbe rappresentare l’atteso salto di qualità: il bando presentato ha ottenuto infatti un importante finanziamento di quasi 800mila euro dal Ministero del Turismo classificandosi sesto a livello nazionale su 397 domande, di cui solo 22 destinatarie di contributo.

Borghi Fluviali

Da tempo la Provincia di Rovigo, di concerto con le amministrazioni locali del territorio, sta lavorando attivamente per la promozione di reti tra le varie realtà fluviali per alimentare la filiera del turismo ecosostenibile in un’ottica di valorizzazione dell'intera area rivierasca che raccoglie diversi Comuni parte dei quali si inseriscono nelle riserve Mab Unesco del Po.


A luglio, in occasione della pubblicazione del bando in oggetto riservato a realtà inferiori ai 5mila abitanti, è stata candidata una proposta con Fratta Polesine capofila e a cui hanno aderito i Comuni di Ariano nel Polesine, Arquà Polesine, Bergantino, Canda, Castelnovo Bariano, Crespino, Ficarolo, Fiesso Umbertiano, Frassinelle Polesine, Gaiba, Loreo, Lusia, Melara, Pincara, Polesella, San Bellino e Stienta: la Provincia di Rovigo ne ha curato la progettazione in collaborazione con altri partner quali Ente Parco Delta del Po, Autorità Distrettuale di Bacino del Po, Assonautica Acque Interne Veneto ed Emilia, Fiab Rovigo - Amici della bici e Corte Spinata di Melara.


Non c’è dubbio che questo progetto può rappresentare un nuovo slancio per la nuova frontiera della visitazione fluviale in linea con i più ambiziosi progetti europei e in un contesto diverso ma che può ben inserirsi tra le più interessanti destinazioni d’Europa: i fiumi diventano così il fulcro del paesaggio, l’elemento di connessione tra le amministrazioni rivierasche, corridoio ecologico di grande valenza e luogo di ritrovo e condivisione, un punto di incontro e non più confine geografico dove vivere nuove esperienze in contatto con la natura e la cultura locale.


La crescente attenzione volta alla riscoperta di un turismo di prossimità ed esperienziale, in grado di avvicinare le persone a paesaggi ricchi di attrazioni ma ancora sconosciuti ai più, si delinea come un elemento fondante delle strategie di valorizzazione del territorio: le terre tra l’Adige e il Po, si potrebbero presentare al turista come un grande “museo a cielo aperto” da esplorare interamente in barca ed in bicicletta, e in questo un ruolo fondamentale lo svolge il Fissero-Tartaro Canalbianco, idrovia completamente navigabile che collega Mantova alla laguna di Venezia e che insieme al Po rappresenta oggi il fulcro di tanti progetti intermodali bike and boat.

L’entroterra polesano mantiene intatto il proprio fascino rurale, proponendosi come un luogo di continue scoperte e non stupisce il rinnovato interesse per quest’area particolarmente ricca di monumenti, ville, musei e tanti altri tesori dove il cicloturismo e il turismo fluviale si collocano in primo piano nell’opera di valorizzazione del territorio. Il progetto nasce infatti con lo scopo di promuovere un turismo ciclofluviale fornendo supporto a tutti gli utenti che si approcciano sui nostri fiumi attraverso la riqualificazione delle piccole infrastrutture comunali e la creazione di supporti informativi essenziali per viaggiare piacevolmente in sicurezza superando le criticità e implementando nuovi servizi di accoglienza che possano ospitare i turisti nel rispetto dell’ambiente.

Nel dettaglio, il progetto viene presentato venerdì 19 gennaio nella suggestiva cornice di Villa Badoer a Fratta Polesine, ammonta complessivamente a 883.300 euro, cofinanziati dal Ministero del Turismo per 786.137 euro, e prevede interventi volti alla riqualificazione e ristrutturazione infrastrutture, eventi culturali, sportivi ed enogastronomici, ma anche sperimentazione e promozione di nuovi itinerari ciclofluviali per la fruizione dei percorsi in chiave bike and boat.

 

DICHIARAZIONI

Enrico Ferrarese, Presidente della Provincia di Rovigo: “Un ottimo risultato che parla di una vincente strategia sinergica. L'attività di regia con la quale, come Provincia, ci stiamo proponendo in più ambiti, ha trovato l'entusiastica disponibilità dei comuni, a partire dal capofila Fratta. Con questo finanziamento, ottenuto grazie ad un ottimo piazzamento nel bando in questione, assumiamo una volta di più la consapevolezza del valore della nostra realtà e del grande potenziale su cui abbiamo da lavorare. Le azioni, come questa, che a più riprese stiamo intraprendendo con e per i Comuni si inseriscono, un passo dopo l'altro, in un percorso finalizzato a promuovere e a far riconoscere le nostre peculiarità. Fiumi, paesaggio, ambiente, intermodalità, storia, cultura e tradizioni sono alcuni degli elementi dominanti nella proposta che il Polesine deve, giorno dopo giorno, costruire per essere attrattivo. Lavorare assieme, creando relazioni positive con i soggetti attivi del nostro territorio come in questo caso, rappresenta la migliore delle carte che possiamo e dobbiamo giocare per uno sviluppo sostenibile, rispettoso della nostra terra e che sappia valorizzare la nostra comunità. In questo crediamo e, nella complessità di un tale processo, siamo consapevoli che questi non sono punti d'arrivo ma tappe che ci chiamano ad un impegno ancora maggiore per finalizzare al meglio ogni risorsa che saremo in grado di reperire. Infine, tengo a fare un ringraziamento a tutti i soggetti che stanno lavorando a questo progetto con una menzione particolare, per quanto riguarda la Provincia, alla dottoressa Verza e all'ufficio Politiche Comunitarie”. 

Consigliere regionale Laura Cestari: “Questo è il ‘Polesine 4.0’, capace di superare i campanilismi tra Alto e Basso, finalmente c’è coesione geografica e culturale tra le varie parti del territorio: da San Basilio a Fratta la via ormai è tracciata, anche i vari bandi richiedono e prevedono che i Comuni non possano farcela se non facendo sistema. Per il resto grande merito alla Provincia per aver saputo intercettare quest’opportunità: le risorse esistono, basta esser in grado di coglierle, questa non è una terra dimenticata, basta soltanto crederci un po’ di più. Questo nuovo percorso va poi di pari passo al progetto di legge regionale numero 151, di cui sono ideatrice e prima firmataria, che punta sul turismo fluviale, in particolare le infrastrutture e la promozione, e il cui iter vede già calendarizzato l’approdo in commissione il prossimo 7 febbraio”. 

Alessandro Baldo, vicesindaco del Comune di Fratta Polesine: “La partecipazione al bando indetto dal Ministero del Turismo è carico di numerosi aspetti positivi, dal ruolo fondamentale della Provincia quale promotrice dell'iniziativa e realizzatrice della progettazione, all'evidenza che solo con l'unione delle forze i nostri piccoli Comuni possono ottenere risultati positivi. Il fatto che un ingente contributo sia stato assegnato, non indica solamente che il progetto è stato valutato positivamente, ma che a livello ministeriale è stata riconosciuta in modo chiaro la potenzialità turistica del nostro territorio. La realizzazione del progetto ci darà sicuramente grandi soddisfazioni e molta visibilità, ma un primo importante risultato lo abbiamo già attenuto: acquisire una solida consapevolezza della nostra vocazione turistica”.

Moreno Gasparini, presidente dell’Ente Parco del Delta del Po veneto: “Un altro importante pezzo che va a comporre quel puzzle che è rappresentato dal turismo sostenibile. Quando si parla di navigabilità interna si parla infatti di turismo lento, di qualità, che rispetta l’ambiente e che va nel segno di quella ‘destagionalizzazione’ che per la nostra zona noi è fondamentale se vogliamo aumentare il numero di presenze ed essere in grado di fornire una proposta lungo tutto l’arco dell’anno. Le nostre ‘autostrade dell’acqua’ giovani in questo senso un ruolo decisivo per riuscire ad essere finalmente attrattivi anche oltre i mesi estivi e fornire un’alternativa di visitazione del territorio capace di andare oltre la fruizione delle nostre tante spiagge”.

Alessandro Bratti, segretario generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po: “Un traguardo importante che aggiunge un ulteriore tassello all'azione di ricucitura e valorizzazione dei territori rivieraschi del Po. Grazie al lavoro di squadra in corso con i soggetti pubblici e privati interessati dal ‘Grande Fiume’, tornano l'attenzione e i conseguenti finanziamenti ad un'area strategica per lo sviluppo sostenibile del nostro Paese, quale il fiume Po, in cui l'Autorità crede e continua ad investire. Un contesto fondamentale per attuare il piano di adattamento ai cambiamenti climatici, per riconoscere un'identità straordinaria con una vocazione turistica fluviale specifica, all'insegna dell'intermodalità, della cultura, del valore del paesaggio e del buon cibo. Questo progetto vede piena attinenza con il ruolo e le attività in corso all'interno dei riconoscimenti Mab dell'Unesco lungo il Po, ponendosi ad esempio in continuità con i nuovi finanziamenti ottenuti dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica per il progetto ‘Po Grande per i 7 Comuni del Polesine’ all'interno della riserva ‘Po Grande’, rivolti proprio ad interventi di mitigazione e adattamento climatico attraverso la mobilità sostenibile”.

Rudy Toninato, vicepresidente di Assonautica Acque Interne Veneto ed Emilia: “Il progetto rappresenta una meravigliosa opportunità per il territorio polesano, si tratta di un’iniziativa di grande valenza per lo sviluppo turistico del nostro territorio, caratterizzato da molte vie d’acqua e su cui si propone di ampliare la navigazione fluviale turistica, al momento molto attiva solo nel Delta del Po. Dobbiamo iniziare a considerare l’ambiente fluviale come una risorsa economica e a convincerci dell’eccezionalità del patrimonio che abbiamo a disposizione, può rappresentare per il turismo un elemento fondamentale per la crescita economica e sociale. Ora la sfida è mettere a sistema i percorsi ciclabili rendendoli fruibili e attraenti in un’ottica di intermodalità con l’acqua. Il progetto ‘Navighiamo il museo diffuso dell’acqua’ nel Canalbianco promosso da Assonautica, Provincia e molti Comuni che oggi rientrano in questo partenariato ha rappresentato un utile banco di prova, un esempio da seguire: per vincere bisogna fare squadra e unire le risorse”.

Denis Maragno, presidente Fiab Rovigo - Amici della bicicletta: “Come associazioni siamo ben limiti e molto orgogliosi di poter portare il nostro contributo di esperienza e passione al progetto. Essere partner di un team tempo così allargato e diversificato rappresenta di certo una grande sfida ma anche il giusto punto di partenza per conseguire successo e risultati”.

Valerio Bodo, imprenditore e titolare di Corte Spinata (Melara): “Altra importante opportunità colta dall’amministrazione provinciale di Rovigo e dai Comuni. Ritengo possa essere un’azione decisiva per conseguire gli obiettivi indicati, dove la collaborazione pubblico-privato consentirà di passare da una fase spontaneistica ad una più matura, consapevole, strutturata e collettiva, orientata dalle istituzioni sulla scia di altre best-practices presenti nel nostro laborioso ed intraprendente Veneto. Questa non vuole più esser solo una zona di ‘terzisti’ ma proiettarsi anche all’incremento della sua internazionalizzazione con la valorizzazione turistica di un territorio, e delle sue strutture ricettive, naturalmente e da sempre vocato alla mobilità/ospitalità anche ricordando orgogliosamente i propri figli emigrati con la promozione del ‘turismo delle radici’”.


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