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Insieme per far rinascere il Rugby femminile

ROVIGO – SEI SOCIETA’ CON UN UNICO OBIETTIVO: FAR RINASCERE IL RUGBY FEMMINILE

Illustrato il Progetto Territoriale Femminile che unisce i Club Monti Rovigo, Frassinelle, Rosolina, Villadose, Badia e C’è l’Este.

Il mondo del rugby non ha genere. Rappresenta l’inclusione, l’uguaglianza, la collaborazione e il rispetto. E su questi valori è nato il Progetto Territoriale Femminile che unisce varie società sportive con l’obiettivo di formare una squadra Under 14 di sole ragazze. Le atlete si alleneranno nei vari club di appartenenza e il giovedì si riuniranno al campo Marvelli di Rovigo per un allenamento condiviso. Capofila del progetto è la Monti Rugby Rovigo Junior che metterà a disposizione le proprie strutture, mentre l’ideatrice e coordinatrice è Roberta Ponzetto, new entry dello staff Monti con decennale esperienza nel mondo della formazione sportiva giovanile.

Hanno aderito il Rugby Badia, il Rugby Frassinelle il Rugby Villadose e il Rugby Rosolina, a cui si è unito anche il C’è l’Este e attualmente sono già 15 le iscritte di varie età che abitualmente giocano in squadre miste. Arrivate però a 12 anni, sono costrette a smettere perché per la categoria sono previste squadre solo al femminile e non ci sono i numeri sufficienti Da qui si è deciso, con il sostegno del Comitato Regionale Veneto della Federazione Rugby, di creare una franchigia Under 14 e unire tutte le giovani che praticano questo sport a livello provinciale.

Madrina del progetto è Erika Morri, ex azzurra con un palmares di tutto rispetto nella palla ovale, partecipando a 2 Coppe del Mondo e a 7 Campionati Europei, ex consigliera nazionale e nota commentatrice Sky per i Mondiali femminili del 2022 e per il 6 Nazioni 2023. “Sono fiera e orgogliosa di far parte di questo progetto – ha detto – perché la provincia di Rovigo è la culla del rugby.

 

Qui tutti i ragazzi hanno avuto un nonno, un papà o uno zio che giocava a rugby, mentre a noi dovevano spiegarcelo cos’era.

 

Trent’anni fa avevate Le Rose, una squadra femminile di grande prestigio, dobbiamo riprendere quel percorso, insegnando prima di tutto ai genitori che praticare il rugby significa educare i bambini a fare squadra, all’uguaglianza, al rispetto verso il genere femminile che parte proprio dal giocare insieme,maschi e femmine. Contiamo su questo territorio per una rinascita del rugby femminile”.


A spiegare nel dettaglio il progetto la coordinatrice Roberta Ponzetto: “Dal 31 agosto e per i quattro giovedì di settembre organizziamo al campo Marvelli della Monti degli Open Day per le bambine e le ragazze dai 7 ai 14 anni che si uniranno alle atlete dei vari Club, per dare occasione di conoscersi, unirsi in squadra e iniziare un percorso comune che porti alla partecipazione delle varie iniziative proposte dal CRV e della Feder Rugby che sta investendo nel settore femminile. Piero Tellarini sarà l’allenatore di riferimento, con la collaborazione tecnica di tutti gli altri coach delle società aderenti al progetto”.

“Come società non abbiamo fatto altro che allargare la collaborazione che già esiste con le società del territorio – ha spiegato il presidente della Monti Rugby Damiano Libralon -. Il giovedì mettiamo a disposizione il Marvelli per questo progetto ma non è escluso che ci sarà una rotazione sugli altri campi. Questo è un primo tassello per promuovere e far crescere il rugby femminile”.

 

“Rovigo è una città che vive di rugby – ha aggiunto Andrea Fulici, vicepresidente del C’è l’Este – e quando la Monti ci ha presentato il progetto abbiamo aderito con entusiasmo e andremo a promuoverlo anche nelle scuole”.

“Abbiamo tre grandi problemi da affrontare: la denatalità, la crisi degli sport all’aperto a cui le famiglie preferiscono quelli in palestra e la crescente richiesta di servizi – è l’analisi di Raffaele Mora, presidente del Rugby Frassinelle -. A mio avviso noi dobbiamo differenziarci con un’offerta educativa e formativa diversa e credo che diffondere il rugby anche al genere femminile possa essere funzionale alla crescita di tutto il movimento, perché formiamo atlete che poi possono diventare educatrici, allenatrici e dirigenti. La collaborazione tra le società non può che far crescere il rugby e proiettarlo in un progetto più ambizioso e lungimirante”.

 

Anche Massimo Bernecoli, presidente del Rugby Rosolina ha manifestato soddisfazione per il progetto “anche perché mi sento toccato nel vivo visto che mia figlia a 14 anni è stata costretta a smettere di giocare a rugby. Sono certo che questa collaborazione porterà buoni frutti, anche per il rugby maschile”.

 

Come ha illustrato il Coordinatore Triveneto Promozione e Sviluppo del CRV Massimiliano Marzanati, la Federazione Rugby ha voluto radunare attorno ad un tavolo le società delle varie province per verificare la disponibilità a rilanciare il rugby femminile e Rovigo ha accolto subito la sfida. Per l’Under 14 ci saranno due raggruppamenti al mese in cui si incontreranno le varie squadre e, nel caso non si riuscisse a fare il numero necessario, le atlete si uniranno ad altre casacche. Giocheranno tutte. “Ogni Club deve cercare di avere almeno due atlete per categoria, partendo dall’Under 6, con un meccanismo di propaganda che si autoalimenta. L’obiettivo è di lavorare per l’inclusione ed elevare la cultura del rugby a non avere più distinzione tra maschile e femminile”.


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